Grafologia Peritale: Approfondimenti

“IMPORTANZA DEI DOCUMENTI DI COMPARAZIONE NELL'INDAGINE PERITALE SU BASE GRAFOLOGICA”

(di Silvia Grassi)

La domanda più frequente che il Grafologo specializzato in Grafologia peritale/giudiziaria si sente porre è senza dubbio la seguente: "La Grafologia può garantire la certezza a proposito dell’autenticità o dell'apocrifia di un documento?"

In base alla letteratura nel campo ed alla mia personale esperienza, la risposta può essere affermativa, ma solo a certe condizioni: in primo luogo sono ovviamente fondamentali le capacità professionali del Consulente, capacità che devono essere acquisite attraverso scuole e corsi qualificati, che insegnino una tecnica rigorosa e sperimentata e che siano maturate con l'esperienza acquisita sul campo (un Grafologo con si può e non si deve improvvisare!); altrettanto indispensabili sono poi i cosiddetti "strumenti", grazie ai quali viene effettuato il lavoro di indagine peritale.

Con questo termine non mi riferisco solo alla strumentazione tecnica in senso stretto - sicuramente molto importante, ma che non può bastare se mancano un occhio allenato ed una preparazione adeguata - ma anche ai documenti comparativi, cioè quei documenti sicuramente autografi che vengono messi a confronto con il documento in contestazione per accertarne l'autenticità o la falsità. Documenti sicuramente autografi sono ovviamente atti notarili, firme depositate, manoscritti vergati alla presenza di testimoni attendibili; l'utilizzo di documenti di cui non si conosce con certezza l'origine può essere causa di deduzioni errate: si pensi, ad esempio, ad una cartolina, sulla quale spesso firma, in buona fede, una persona invece di un'altra!

Per poter stabilire se, ad esempio, un testamento è autentico, bisogna disporre di documenti, vergati dal de cuius, idonei dal punto di vista quantitativo e particolarmente dal punto di vista qualitativo. La scrittura può subire cambiamenti con l'età, a causa di malattie, di particolari condizioni soggettive ed oggettive, e quindi poter lavorare su documenti il più possibile coevi al documento contestato assume particolare importanza: ad esempio, nel caso in cui allo scrivente sia stato diagnosticato il morbo di Parkinson, o il morbo di Alzheimer, patologie oggetto, peraltro, di interessanti e valide ricerche grafologiche.

Per effettuare un'indagine grafologica esaustiva altrettanto preziosi sono i documenti dello stesso tipo del documento in verifica. Per fare un esempio, se il documento contestato è una firma su un assegno, i documenti di comparazione più utili sono proprio assegni, moduli e specimen bancari: questo, perché il formato del documento, la presenza o meno di linee prestampate, possono ripercuotersi sulla dimensione e sull'impostazione spaziale della scrittura.

L'idoneità dei documenti di comparazione nell'indagine peritale è invece talvolta sottovalutata, perchè se ne ignora l'importanza, e spesso capita che, per stabilire l'autenticità o l'apocrifia di un testamento, siano a disposizione solo poche firme, che non sono sufficienti per valutare correttamente l'autenticità del testo e/o della data (sappiamo che un testamento olografo, per essere valido, deve essere autentico in tutte le sue parti: data, testo e firma).

Poter disporre di adeguati documenti di confronto, inoltre, aiuta ad evitare eventuali pre-giudizi da cui possono non essere del tutto immuni anche esperti Grafologi.

Infine, è importantissimo effettuare l'esame grafologico, se possibile, su documenti in originale - il che consente di effettuare l'analisi della pressione e del tratto, che spesso si rivela risolutiva - o almeno su fotocopie di buona qualità: ad esempio, la presenza di zigrinature nel tratto causata dalla trasmissione a mezzo fax del documento in analisi può essere erroneamente attribuita dall'occhio non esperto a tremori o incertezze dello scrivente, e questo può concorrere a formulare conclusioni sbagliate,. Inoltre, le fotocopie potrebbero nascondere eventuali alterazioni del documento riprodotto.

A questo proposito, un'assemblea dell'ADEG (Association Déontologique Européenne de Graphologues) ha discusso la proposta di poter lavorare in qualche caso su fotocopie - e quindi di modificare l'art. 10 del Codice Deontologico Europeo che cita testualmente "Il Grafologo deve rifiutarsi di lavorare su documenti inviati per fax e fotocopiati perchè la qualità del tratto ne risulta alterata" : la proposta è stata rifiutata a maggioranza dall'assemblea e quindi il Codice Deontologico non sarà modificato (da "La graphologie" - aprile 2008).

Sempre in merito all'uso di fotocopie, Bruno Vettorazzo, in "Grafologia giudiziaria e perizia grafica" (collana "Teoria e pratica del diritto", Giuffrè 2004) scrive di "esigere l'originale salvoché sia indisponibile (distrutto, introvabile, non ispezionabile), sempreché si possa fare l'indagine su fotocopia (chiara)".

Spesso infatti capita che sia impossibile reperire scritture in originale, soprattutto nel caso di persone, magari di una certa età, che nella vita hanno scritto poco: il Grafologo quindi dovrà valutare l'opportunità di lavorare su fotocopie, a condizione naturalmente che siano di buona qualità, ed a sua discrezione esprimere le conclusioni in termini di poche/buone/ottime probabilità, senza cedere alla tentazione di dare risposte certe per "fare bella figura".

Da non sottovalutare anche la grande utilità delle informazioni cosiddette "extragrafologiche", quali, ad esempio, il livello di istruzione della persona di cui si esamina la grafia, le sue condizioni di salute, l'eventuale assunzioni di farmaci e di quale tipo.

Sempre per quanto riguarda i documenti di comparazione, soprattutto in campo penale viene utilizzato il saggio grafico, che costituisce uno strumento veramente utile solo se il Perito Grafologo è in grado di prepararlo ed organizzarlo nei dettagli: ogni caso è a sè, quindi ogni saggio grafico deve essere diverso dagli altri, e sarà prima di tutto il buon senso a far sì che il Perito Grafologo, di volta in volta, lo formuli nel modo più efficace.

Per tutti i motivi fin qui esposti, è auspicabile una fattiva e proficua collaborazione tra il Consulente Tecnico d'Ufficio ed il Giudice, tra il Consulente di Parte e l'Avvocato, volta a reperire e selezionare documenti di confronto idonei quantitativamente e qualitativamente, ed a conoscere tutte quelle informazioni utili per una valutazione finale esaustiva ed attendibile: solo a queste condizioni si può giungere a conclusioni certe e sicure circa l'autenticità o la falsità di un documento, e quindi rispondere affermativamente alla domanda formulata all'inizio.

Profili

La Grafologia è la disciplina che si occupa di tratteggiare il carattere di una persona analizzandone lo stile grafico, cioè il modo con cui scrive.

Il Grafologo può esaminare la scrittura di un adulto e tracciare il suo profilo, cioè evidenziare le caratteristiche del suo carattere.

La produzione grafica di un bambino o di un adolescente è oggetto di studio di una branca della Grafologia specifica e molto variabile, la Grafologia dell’Età Evolutiva, i cui utilizzi e finalità vengono descritti ed approfonditi nell’articolo che segue.

Grafologia dell'Età evolutiva

La Grafologia dell'Età evolutiva riguarda tutta la produzione grafica dai primi segni impressi dal bambino, scarabocchi, fino alla scrittura dell'età adulta, passando dalle varie fasi della scrittura precalligrafica (6/8 anni), calligrafica (9/11), puberale (11/13), adolescenziale (14/25 ed oltre). E' una branca della Grafologia, molto variabile, che richiede una metodologia di indagine molto diversificata, relativa alle diverse età ed una conoscenza della psicologia relativa. La dott.ssa Antonella Poggiali, nel suo seminario "Essere grafologo nella scuola dell'autonomia" (13/04/2002), chiarisce così l'utilizzo e le finalità della Grafologia dell'Età evolutiva:

"Può essere impiegata, con successo, nell'ambito scolastico: è ormai ampiamente provato che l'analisi grafologica può aiutare l'insegnante a conoscere meglio i propri allievi e che il suo utilizzo nasce dalla consapevolezza che la rilevazione precoce di forme di disagio è fondamentale per poter avviare un'azione di recupero e di rimotivazione veramente efficace. (...)

L'analisi grafologica è uno strumento rapido e discreto che, se usato con competenza e discernimento, permette all'educatore di muoversi in maniera tempestiva e nel contempo attenta e rispettosa dell'individualità altrui. Queste due qualità - competenza e discernimento - sono necessarie, perchè l'interpretazione della grafia di un adolescente esige da un lato una solida conoscenza delle tecniche interpretative e dall'altro un'enorme prudenza. Essendo l'adolescenza una fase evolutiva di grandi trasformazioni fisiche e psichiche, tutto quanto si riflette nella grafia può avere un carattere temporaneo. Molti segni apparentemente allarmanti possono essere reversibili, mentre altri meno problematici si possono trasformare in elementi stabili e difficilmente modificabili. Tutto va visto quindi nell'ottica del divenire.

L'analisi della grafia può mettere in evidenza caratteristiche precise dell'allievo, che, se coltivate, possono avere un'evoluzione positiva, ad esempio l'attitudine all'astrazione (tratto fine, semplificazione delle forme, sviluppo della zona superiore, talvolta corpo centrale ridotto), oppure il carattere concreto dell'intelligenza (tratto nutrito, spesso, grafia prolungata verso il basso e gonfia).

La didattica trae quindi sicuramente beneficio da queste informazioni, ma anche nel campo dei rapporti interpersonali e della comunicazione la grafologia può essere utile. A volte fenomeni di scarso rendimento sono dovuti ad un cattivo rapporto con i compagni o con l'insegnante, che non riesce a trovare il canale giusto per veicolare i contenuti proposti.Il grafologo può aiutare a determinare i tratti di personalità su cui far leva per migliorare la situazione e quali sono quelli che possono causare incomprensioni ed attriti. In tanti casi l'attenzione posta al gesto grafico può consentire all'insegnante di rilevare se vi siano forme di ansia nascosta, forti insicurezze o scarsa autostima che possono giustificare atteggiamenti di estremo riserbo o, per compensazione, ad assumere atteggiamenti esuberanti e molto oppositivi.

Per quel che riguarda l'orientamento nelle classi terminali, la grafologia può aiutare i giovani a ripensare con più chiarezza alle scelte da fare, a definire meglio le proprie ambizioni, a riflettere sulle proprie motivazioni e sul ventaglio di possibilità a loro disposizione. (..)

L'attività del grafologo si rivela utile soprattutto nei casi di forte indecisione, in cui c'è bisogno di un sostegno individuale che aiuti i giovani a riconoscere competenze, attitudini, motivazioni, ed a valutare le conseguenze di eventuali scelte lavorative o di studio." (A. Poggiali, "Essere grafologo nella scuola dell'autonomia" - 13/04/2002)